sabato 6 agosto 2011

Diablo 3 e la casa d'asta: vediamo di capirci qualcosa

Da quando la Blizzard ha annuniato che il terzo attesissimo capitolo della saga Diablo avrebbe incluso la possibilità di operare microtransazioni con denaro vero tra utenti, i commenti nell'Interwebz si sono sprecati.
C'è chi plaude all'iniziativa, chi accusa il colosso americano di opportunismo e di voler trovare sempre nuovi modi per spillare quattrini ai videogiocatori e chi, più cautamente, dice di aspettare altre notizie e approfondimenti sull'argomento.
Il problema è che quasi nessuno ha ancora risposto alla domanda principale. Ovvero, a noi videogiocatori cosa ce ne viene in tasca? Quali vantaggi e svantaggi comporterà questa decisione? Come cambierà la nostra esperienza di gioco?
Io, forse peccando un po' di presunzione, ho deciso che forse sarebbe stato il caso di sviscerare la notizia per i miei lettori.

Avendo modo di confrontarmi con altri player, mi sono accorto che la reazione iniziale è stata più o meno la stessa: alla lettura dele parole "diablo" e "microtransazioni" nella stessa frase, quasi tutti abbiamo avuto un principio di infarto. Anche voi scommetto. Non mentite che io vi leggo dentro. "Ma che succede? La Blizzard si sta trasformando in Aeria Games parte seconda?". Fortunatamente ad una lettura un filo più approfondita, almeno questo timore si è affievolito.

Infatti le microtransazioni saranno effettuate unicamente tra utenti e comprenderanno solamente elementi presenti nel gioco. Quindi sarà possibile scambiare (o "vendere" per meglio dire) con soldi veri sia oggetti, che oro del gioco fino ad addirittura personaggi. E non dimentichiamo che a questa nuova casa d'asta sarà afiancata quella classica dove gli utenti si scambieranno oggetti con il denaro del gioco. Ovviamente nelle aste classiche non si potranno vendere pg e oro ma solo oggetti. Quindi non ci saranno oggetti uberpowa disponibili solo per chi paga. Una buona notizia per tutti,credo.

Insomma si creerà un'economia parallela guidata dalla legge della domanda e dell'offerta. Questo sarà possibile grazie al fatto che la Blizzard ha rassicurato i dubbiosi dicendo che saranno unicamente gli utenti a decidere i costi degli oggetti, permettendo uno sviluppo economico indipendente. Hanno inoltre rassicurato che non faranno niente che possa cambiare la natura di questi scambi come ad esempio modificare i drop-rate degli oggetti più "succosi".

Questo mi ha rinfrancato un po' dato che l'dea di un sistema economico che si sviluppa indipendentemente è molto allettante da un lato quanto preoccupante dall'altro. Mi riporta un po' alla mente i tempi di Ultima Online, quando i giocatori affitavano pezzi di terra ad altri giocatori su cui potevano costruire case o esercizi commerciali. Ma sto divagando. Lo so, lo so, sono un nostalgico, ma cosa posso farci? ^^

Così ad occhio direi che ciò porterà un vantaggio molto consistente: la riduzione dei gold vendor che infestano buona parte dei giochi di ruolo online. Chiunque abbia giocato a World of Warcraft e si sia imbattuto i quegli asiatici che spammavano in chat i loro siti di vendita di gold con quei nick che sembravano frutto di una facerollata sulla tastiera, sa di cosa sto parlando. Con questo sistema, la compravendita di personaggi e gold con valuta reale viene semplicemente portata alla luce del sole e resa pubblica e sicura. Infatti è una pratica già diffusissima in molto giochi online sotto una specie di "mercato nero". Non mi sorprende che la Blizzard abbia voluto mettersi al sicuro da queste pratiche "legalizzando" il tutto.

Ma la domanda che probabilmente la maggior parte di voi si sta ponendo è: "Ciò non porterà ad una casta elitaria superiore ai comuni mortali che non vogliono spendere soldi veri per equipaggiamento?"
E' una domanda che mi sono posto anche io. Dato che gli oggetti che si venderanno nella casa d'asta saranno unicamente oggetti che si potranno ottenere semplicemente giocando, un player che compra un oggetto con soldi veri piuttosto che ottenerlo nel modo classico, avrà unicamente un vantaggio sul tempo richiesto per ottenere l'oggetto, ma non un effettivo vantaggio di gioco. Infatti potrebbe anche andare a farsi il dungeon che droppa quell'oggetto in continuazione fino a quanto non lo ottenga. Per come la vedo io, un giocatore deve solo decidere se per ottenere un oggetto voglia investire tempo o denaro. Nel primo caso si butterà nel PvE fino a raggiungere l'obiettivo, nel secondo ci arriverà subito, ma con le tasche un po' più leggere. Inoltre quante volte nei vecchi capitoli si trova una staffa magica di potere pauroso ma si sta giocando un barbaro? In quei casi piange davvero il cuore a venderla ad un npc per ottenere qualche misera moneta. Con questa meccanica si potrà far felice un altro utente aiutando se stessi nel contempo. MOLTO felici se si considera che i soldi possono andare nel portafogli Battle.net e quindi si possono usare anche per altre cose come ad esempio pagare l'abbonamento di WoW o acquistare Starcraft 2.

"Si, ok, tutto molto bello, ma non prendiamoci in giro. Sicuramente la Blizzard ci guadagnerà qualcosa da tutto questo. Non è che hanno in mente qualche furbata?". In effetti la Blizzard ha detto che avrebbe trattenuto una quota fissa da ogni transazione. La quota sarà fissa e non in percentuale sulla vendita. Questo per evitare l'accusa di volersi "arricchire" tramite offerte-civetta per far lievitare le aste. Che un'asta finisca a 10 o 1000 euro, loro tratterranno sempre la stessa somma.

"E fu così che i cheater dilagarono..." effettivamente qua partono le note dolenti. La decisione della software house di rendere obbligatoria la connessione alla rete anche durante il single player, è dovuta proprio a fare in modo di garantire l'integrità del software in qualsiasi momento. Una scelta sicuramente obbligata, ma che taglia via una buona fetta d'utenza dal mercato e che renderà difficoltoso giocare a chi viaggia molto e si affida a portatili e laptop.

Una cosa che mi lascia sinceramente perplesso è in che modo cambierà il pvp. Certo, i pk ci sono sempre stati anche prima che avessero la possibilità di accedere senza sforzo al migliore equip del gioco, ma sinceramente non saprei dire allo stato attuale delle cose se e quanto la nuova casa d'asta possa modificare il fenomeno.

Quello che è certo è che così si darà la possibilità agli hardcore gamers di guadagnare qualcosina e ai casual gamers di poter essere competitivi anche senza macinare ore su ore di gioco.

Sono molto curioso di sapere voi cosa ne pensate. Non dimenticate di commentare e di dare la vostra opinione nel sondaggio qui di fianco.

2 commenti:

  1. Credo cmq sia che far pagare gli oggetti con soldi reali sia un vantaggio per i ragazzini che hanno soldi da spendere e che ovviamente la Blizzard si arricchirà anche da quest'affare. Notte a tutti dal Messia Proibito

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  2. Beh, in un modo o nell'altro devono capare anche loro :D

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